Il lavoro ti stressa o ti sta stretto?
Non servono favole, serve capire dove ritrovare il tuo spazio.
Se lo stress ti logora e non ti riconosci più in quello che fai, partiamo da 30 minuti gratuiti per rimettere a fuoco cosa ti sta bloccando davvero.
A MenteLavoro non ti promettiamo ricette magiche.
Niente giri di parole: troviamo insieme una direzione più tua, senza ricominciare da zero.
Call gratuita 30’ per capire se possiamo aiutarti.
Perché nasce MenteLavoro
Ti svegli già stanco, il lavoro ti mangia i weekend e la testa non stacca. Hai detto troppi “sì”, le richieste ti inseguono e i confini sono saltati e sei sempre in modalità emergenza. Non è incapacità: è che il lavoro non parla più di te.
Questo è stress, e il suo nome di fondo è disallineamento: ciò che fai oggi non somiglia più a chi sei diventato. Qui si torna a scegliere a modo tuo senza stravolgere tutto e ricominciare da zero.
MenteLavoro nasce per rimettere direzione dove ora c’è rumore. Non è psicoblabla né motivazione del lunedì; non è l’ennesima strategia di moda né un template copia-incolla. È uno spazio mentale pratico dove fermarsi, guardare con lucidità ciò che hai costruito e decidere cosa tenere, cosa tagliare e dove puntare senza ricominciare da zero.
Come lavoriamo:
Ascolto e confronto onesto, mettiamo a fuoco ciò che pesa davvero (stress, confini, scelte rimandate), offriamo nuovi punti di vista e criteri semplici per decidere. Quando ha senso, concordiamo un passo leggero o un confine da testare. Nessuna scaletta obbligatoria, nessun metodo imposto.
Primo incontro gratuito (30’):
Se ti senti stressato dal lavoro, sopraffatto o “fuori fase”, iniziamo da qui: ci conosciamo, chiarisci cosa non quadra e capiamo se proseguire ha senso per te.
Non promettiamo miracoli né risultati economici: ti aiutiamo a riprendere il comando del tuo lavoro — con chiarezza e criteri tuoi, non con slogan.
È per te
Se vuoi smettere di portarti addosso lo stress del lavoro e decidere con criteri tuoi cosa resta, cosa si taglia e se ha senso fare un passo adesso. Non ti basta “fare come gli altri”: vuoi che il tuo lavoro parli come te.
- Hai costruito tanto ma non ti ci riconosci più.
- Hai 100 idee e zero criteri per decidere.
- Dire sempre “sì” ti sta costando tempo, energia e margini.
- Vuoi tagliare il superfluo senza far crollare il fatturato.
- Cerchi direzione operativa (non motivazione).
- Vuoi ripartire senza ricominciare da zero.
Non è per te
Se cerchi scorciatoie, slogan motivazionali o qualcuno che decida al posto tuo, fermati qui. Questo percorso è selettivo: richiede scelte, responsabilità e lavoro concreto.
- Cerchi formule rapide o risultati garantiti.
- Vuoi essere “convinto” o motivato, non lavorare su criteri.
- Non vuoi scegliere cosa tenere e cosa tagliare.
- Cerchi psicoterapia o un piano marketing copia-incolla.
- Non vuoi partire da te e metterti in discussione.
- Vuoi delegare a noi le tue decisioni.
Cosa ottieni da MenteLavoro
Hai costruito tanto, ma oggi senti il lavoro addosso: testa piena, confini saltati, stress che non molla. Non ti serve rifare tutto da capo: ti serve rimettere te al centro e riallineare il modo in cui lavori a chi sei diventato. MenteLavoro è uno spazio mentale uno-a-uno: nessun modello preconfezionato, nessuno schema rigido. Puoi arrivare anche con una sensazione confusa: partiamo da ciò che senti e da dove fa male, con calma e lucidità.
Qui non aggiungiamo teoria: stabiliamo criteri semplici e li usiamo per decidere cosa tenere, cosa tagliare e cosa fare subito. Tagli il rumore, metti confini, smetti di dire “sì” a tutto, recuperi tempo ed energia. La tua proposta diventa più chiara e riconoscibile, e tu ottieni più spazio mentale per lavorare come te — anche nei giorni storti.
Nessuna promessa di numeri: lavoriamo su di te perché il resto regga.
In pratica? Non esiste un esito standard. A volte nasce una scelta più pulita; altre un confine da proteggere; altre ancora semplicemente ritrovi respiro e prospettiva.
È normale: il passo giusto è quello che emerge al tuo ritmo, senza forzature.
CRITERI
Decidere con calma cosa tenere, cosa tagliare e cosa rimandare... senza rimuginare all’infinito.
CONFINI
Mettere limiti chiari a clienti, orari e richieste: dire “no” senza sensi di colpa.
TEMPO
Recuperi spazio mentale: meno caos, più ore buone per ciò che conta.
CONFRONTO
Domande scomode (quelle utili), feedback pratico e un punto di vista esterno senza zucchero.
Come funzionano le sedute in MenteLavoro
In MenteLavoro le sedute sono incontri uno-a-uno dove ci fermiamo a guardare come stai nel lavoro: cosa ti pesa, cosa ti svuota, cosa non ti somiglia più. Non è psicoterapia “su tutto” né consulenza operativa: restiamo nel perimetro del lavoro e di come ci stai dentro — con le emozioni come bussola per decidere meglio.
Di cosa parliamo. Stress che stringe, testa piena, troppi “sì”, clienti che drenano, confini saltati, ansia da scelta, sensazione di non riconoscerti più in ciò che fai. A volte emergono nodi pratici (prezzi, formati, tempi), altre volte è più una nebbia: va bene così, si parte da dove fa male anche se non ha ancora un nome preciso.
Come affrontiamo le cose. Ascolto schietto, domande oneste, niente ricette. Mettiamo a fuoco i meccanismi che ti tengono fermo e cerchiamo punti di vista nuovi. Se ha senso, concordiamo piccoli esperimenti (un confine, una prova leggera) da testare tra un incontro e l’altro — solo se li senti sostenibili.
Lo spirito giusto. Non devi “performare” né convincerci di nulla. Puoi arrivare confuso, arrabbiato, stanco. Le emozioni sono benvenute. Servono curiosità, onestà e la disponibilità a guardare le cose senza sconti ma anche senza giudizio. Il ritmo lo scegliamo insieme: nessuna forzatura, nessun metodo imposto.
Cosa non facciamo. Non promettiamo numeri o svolte lampo. Non facciamo psicoterapia né marketing operativo. Lavoriamo per rimettere te al centro e riallineare il modo in cui lavori a chi sei diventato, così che le decisioni — quando arrivano — reggano anche nei giorni storti.
Step 0
Ci scrivi due o più righe via mail: come stai e cosa non quadra (anche se è confuso va bene).
Step 1
Ci conosciamo, ci ascoltiamo, decidiamo se partire e da dove.
Step 2
Spazio protetto ma diretto: partiamo da come stai, usiamo le emozioni come bussola e cerchiamo un punto di vista che sblocca. Se è il momento, scegliamo una prova semplice da mettere in pratica.
Step 3
Dopo ogni seduta riceverai: Sintesi breve dei nodi emersi, 1–2 domande riflessive, esercizio leggero (facoltativo) per i giorni successivi
Step 4
Valutiamo se e quando proseguire. Nessun vincolo: cadenza concordata, confini chiari e riservatezza.
Stress da lavoro: quando il problema è il disallineamento
La mattina ti alzi e già non hai voglia. La testa parte da sola, il corpo è in ritardo e stanco.
Hai troppe cose da fare e troppi “sì” detti per abitudine a ciò che non vuoi davvero. Alcuni clienti scrivono a ogni ora: magari non rispondi, ma la notifica resta lì a fissarti, ricordandoti che dovrai trovare voglia e tempo per richieste che potevano aspettare il prossimo incontro.
I confini che avevi messo non reggono e, perché sei troppo gentile o temi di perderli, li giustifichi. Così ti ritrovi con la testa già piena di venti cose fuori programma che sai di non riuscire a chiudere entro l’orario che, anni fa, ti eri promesso di rispettare a differenza di chi ti ha insegnato il mestiere.
Hai 100 idee e zero criteri: tutto sembra possibile finché arriva la prima difficoltà e il tempo per superarla è già stato preso da pretese non tue. Allora ti blocchi o metti da parte ciò che conta davvero — tanto “sta lì”, dato per scontato.
A fine giornata pensi, anche con un filo d’orgoglio, di reggere ritmi che in pochi reggerebbero. Ma allora perché, quando il “super professionista” che sei viene messo alle strette da chi dovrebbe essere la priorità, da la colpa al mondo/ai clienti/alle tasse/a Dio? Poi in un momento di riscatto ti autoconvinci che domani parlerai con il tuo compagno, giocherai con i figli o vedrai gli amici, cascasse il mondo!
Il punto è che il mondo non casca e quel domani che speri arriva sempre domani.
Se poi fai i conti terra-terra, non solo con le ore fatturate ma con le ore di testa in cui il lavoro ti abita — notifiche, attese, rimuginìo — e dividi il guadagno per quelle ore invisibili, esce spesso una tariffa da tirocinante.
E se aggiungi il costo di ciò che salti — sonno, cene, tempo vero con chi ami, cura di te — scopri che sei in perdita: fisicamente in un posto, mentalmente altrove, senza muoverti.
Non è perché non sei capace. Non è mancanza di disciplina.
È che siamo cresciuti nel copione del “sempre disponibili”, del “il cliente ha sempre ragione”, del “se metti confini sei egoista o poco professionale”. È un’abitudine collettiva, non una colpa personale.
Quello che chiami “sono stressato” ha spesso un nome più preciso: disallineamento.
Quello che fai non parla più di te come prima. E quando il fare e l’essere smettono di parlarsi, lo stress riempie il vuoto.
Lavoro allineato: quando il lavoro parla di te
La mattina ti alzi e non dici più “che palle”. Respiri. La testa e il corpo vanno d’accordo.
Le notifiche non ti tengono in ostaggio: hanno il loro momento. Se un messaggio arriva fuori tempo, può aspettare.
I confini reggono: li hai detti chiaro e, quando qualcuno spinge, sai dire “no” senza colpa.
L’urgenza ha un prezzo. Le richieste dell’ultimo minuto non sono più il tuo standard: se è urgente, si paga come urgente.
Le cento idee non ti affogano: stanno in un parcheggio protetto.
Hai criteri semplici e una priorità sola su cui mettere le mani oggi.
Le pretese non tue non entrano nell’agenda: “ne parliamo al prossimo incontro” diventa rispetto per entrambi e non una scusa.
A fine giornata non ti vanti di correre: ti godi l’energia che resta.
Con chi ami sei nello stesso posto, anche con la testa.
Se rifai i conti, includendo il vecchio tempo di testa, non esce più la tariffa da tirocinante: esce dignità.
Il guadagno è più pulito, più netto.
E poi ci sono le cose che magari non dici, ma si vedono:
ti dicono che sembri più riposato, più giovane (e tu lo senti);
il denaro torna al suo posto: è uno strumento, l’unità di misura del tuo lavoro — non una necessità che ti comanda;
usi i soldi per vivere, non per compensare lo stress; non sprechi tempo né denaro;
cresce la tua dignità professionale: autostima, rispetto, schiena dritta;
occhi nuovi sul mondo: sei meno influenzabile e il ritmo lo decidi tu.
Non è un mondo senza ansia. È ansia buona: non paura di cadere ma il brivido di partire — il “vediamo che succede” che ti mette in moto.
E non è magia: per arrivarci servono sforzo, cambi di abitudini, e mettere energia nelle cose che valgono, non in quelle che “bisogna fare” come dicono tutti.
Passo dopo passo, torni a riconoscerti in ciò che fai — e torni a decidere.
FAQ
“Ho paura di perdere fatturato se taglio.”
Non tagli a caso: potiamo il superfluo e riallineiamo formati/prezzi. Obiettivo: più margine, non meno entrate.
“Non ho un obiettivo chiaro.”
Va benissimo. Arrivare confusi è normale: in seduta costruiamo i criteri e la prima direzione.
“Ho già fatto corsi/coaching e non è cambiato nulla.”
Qui non segui un modello esterno: lavoriamo sulle tue risorse e sul tuo contesto, non su ricette universali.
“Temo di dipendere dal percorso.”
Percorso aperto e verifiche ogni 3–4 sedute. L’obiettivo è autonomia, non restare legati.
“Non voglio ‘scavare nei traumi’.”
Non faccio psicoterapia. Lavoriamo su decisioni e confini nel lavoro. Se serve clinica, ti indirizzo. Se posso esserti di supporto lo faccio.
“Mi vergogno a dirlo ai colleghi/mi sento solo.”
Qui non vieni giudicato. Dai voce a ciò che non riesci a dire fuori e lo traduciamo in scelte pratiche.
“Ho troppe idee: se scelgo, poi mi ingabbio.”
Costruiamo un focus elastico: chiaro nel centro, libero ai bordi. Decidi senza perdere respiro.
“Non voglio essere online/mostrare la faccia.”
Definiamo formati e confini che ti proteggono (tempi, canali, modalità). Si può lavorare senza esporsi.
“E se poi non riesco a seguire gli step?”
Riduciamo: micro-passi e verifica all’inizio della seduta successiva. L’obiettivo è costanza, non eroismo.
Posso spostare un appuntamento? Quali sono le regole?
Sì: spostamento gratuito fino a 24 ore prima. Oltre le 24 ore o in caso di mancata presentazione, la seduta è considerata svolta.
LE NOSTRE MEDAGLIE

Dal tuttologo al centro
“Facevo un po’ di tutto e non capivo più cosa volevo davvero. Con Daniele ho messo ordine, ho capito cosa volevo fare e ho tagliato il resto. Ora lavoro meno e con più serenità.”
Umberto, Grafico e Designer

Ascoltata, non sminuita
“In tanti anni di lavoro non avevo mai potuto parlarne così, senza sentirmi giudicata perché non la pensavo come gli altri. Con Daniele ho messo ordine e, per la prima volta, mi sono sentita davvero rispettata.”
Claudia, Nutrizionista

Domanda vera, incarichi veri
"Dopo qualche seduta mi sono sentita pronta a testare un’offerta semplice che sentivo mia e sono arrivati i primi incarichi.”
Valentina, Veterinario

Rimettere me nel lavoro
“Facevo tutto ‘come si fa’, senza chiedermi davvero perché. Con Daniele ho rimesso me dentro il lavoro, e ora ogni scelta ha un senso. Era quello che mi mancava.”
Laura, Psicologo e Psicoterapeuta

Dall’ansia al respiro
“Arrivavo al weekend svuotata. Con Daniele ho capito dove perdevo energia e ho messo regole semplici. Dormo meglio e la testa è più leggera.”
Elena, Parrucchiera

Identità
“Ora sò cosa faccio, perchè lo faccio e per chi devo farlo. Mi ha aiutato a capire il mio valore. Grazie di tutto.”
Marina, Imprenditrice
Dott. in Tecniche della Riabilitazione Fondatore di MenteLavoro
CHI SONO
Sono Daniele Filippi, Tecnico della Riabilitazione e fondatore di MenteLavoro.
Il mio lavoro nasce dalla riabilitazione: non cambio la persona, cambio l’uso di ciò che in te funziona già. Rendo visibili le tue risorse (anche quelle che non vedi), le alleno e le combino in modo nuovo finché diventano leve pratiche per i tuoi obiettivi. Niente ricette universali: criteri semplici, decisioni che tengono e primi passi subito chiari. Direzione, non teoria con lo scopo di aiutare le persone a vedere nuove prospettive nel loro lavoro.
Non faccio psicoterapia “su tutto”, non vendo strategie pronte: ti offro uno spazio mentale uno-a-uno dove dire le cose come stanno, dare un nome al nodo, separare rumore e necessario, e ritrovare criteri e confini che tengono.
Mi cercano quando il lavoro pesa: troppe idee, troppi sì, confini saltati, testa che non stacca. Con me non troverai frasi motivazionali: troverai ascolto schietto, domande che spostano e il coraggio di guardare il punto che fa male. L’ansia non deve sparire: può diventare ansia buona, quel brivido del vediamo che succede che ti rimette in moto.
Cose non negoziabili con me
Chiarezza prima di tutto: niente fumo, niente promesse lampo.
Tempo e dignità professionale: i confini non sono capricci, sono salute.
Scelte che ti somigliano: poche, concrete, sostenibili.
Se senti che ciò che fai non parla più di te, qui puoi rimettere te al centro senza ricominciare da zero.
Se vuoi, partiamo da 30 minuti gratuiti: ci conosciamo e capiamo se lavorare insieme ha senso.
Non lavoriamo sui numeri ma sulla qualità
Liste a numero chiuso
Chiusura richieste al raggiungimento di 15 colloqui Gratuiti. Priorità in ordine di arrivo.
Bonus Pratico
Dopo il colloquio ricevi un Report di MenteLavoro per capire appieno come funziona il nostro metodo.
Trasparenza e Schiettezza
Se non è il momento giusto, te lo diciamo subito.
